Carissimi studenti, docenti, famiglie e tutto il mondo della scuola di ogni ordine e grado,
noi Vescovi delle Marche riuniti in Ancona per il nostro incontro mensile vogliamo farvi giungere un messaggio di saluto ed augurio per questo inizio dell’anno scolastico.
In questo tempo di guerre e violenze generalizzate, sentiamo necessario ricordare a tutti che tra le finalità primarie della scuola è educare alla pace, secondo il dettato Costituzionale che all’articolo 11 insegna: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”. C’è tanta sapienza umana ed anche cristiana in queste parole scritte per unire gli Italiani in un comune sentire su temi fondanti della vita.
La Scuola è il primo luogo dove queste idee possono diventare, con l’impegno di tutti, vera esperienza formativa.
La Scuola educa alla pace insegnando la convivenza tra diversi. Oggi le nostre scuole marchigiane sono ricche di tante diversità di lingue, culture e tradizioni. Questa è una grande opportunità per imparare insieme quella convivialità delle differenze che nasce dal capire che siamo complementari e che la diversità accolta e rispettata diventa ricchezza e non limitazione.
La Scuola educa alla pace perché è ogni giorno esperienza di dialogo e di comune impegno per il progresso di tutti.
La Scuola educa alla pace perché insegna la stima per una sapienza di vita che viene dal passato, che ricorda le sofferenze e le ingiustizie della storia non per fomentare uno spirito di vendetta, ma perché certi errori non abbiano a ripetersi.
La Scuola educa alla pace perché quotidianamente fa vivere entro una piccola comunità di eguali nei diritti e nei doveri, dove vanno promossi, senza appiattimenti al minimo, i talenti di ciascuno per il bene comune.
La Scuola educa alla pace perché rifiuta in ogni modo la violenza come metodo di soluzione dei conflitti che sorgono sempre dal convivere fianco a fianco. Insegna invece il valore dell’autorità non come potere, ma come servizio all’armonia del convivere.
Come vedete c’è tanta speranza per il mondo di domani che può scaturire dalla scuola e dall’impegno di tutti voi per una scuola che sempre meglio educhi alla pace.
Buon anno. Con la nostra concorde benedizione e con l’augurio che tutti possiate sempre meglio, con la Chiesa, conoscere Gesù ed il suo insegnamento sapiente per un mondo migliore, Lui che la tradizione cristiana chiama “mite re di pace”.
I Vescovi delle Marche